...vivono in gravi condizioni socio-sanitarie. E la zona della Valle del Sacco, che si estende lungo il greto del fiume omonimo, per circa 80 chilometri tra le province di Roma e Frosinone, è una delle più particolari, perché le fonti di inquinamento sono varie e molteplici (fabbriche, discariche, inceneritori, un cementificio, amianto sparso un po' qua e un po' là...) e perché lì la cittadinanza è contaminata da una particolare molecola, il beta-esaclorocicloesano, residuo di produzione del DDT che si produceva a Colleferro; unico caso al mondo.
Ma in tutta quella particolarità, uno dei miei “Ciceroni” di zona, Alberto Valleriani, presidente di Retuvasa, un'associazione che da sempre è impegnata per la riqualificazione dell'area, mi consigliò di incontrare tre personaggi che vivevano (e vivono tuttora) ad Anagni, la bellissima Anagni, che tutti conosciamo per la sua arte, la sua storia, e nessuno sa che troneggia in mezzo ad uno dei comparti industriali più grandi del nostro Paese.
Ricordo che la prima che incontrai fu Letizia e fu amore a prima vista, con i suoi modi diretti e delicati al tempo stesso, i suoi occhi che ti scrutano l'anima per capire se sei l'ennesimo giornalista che la va a cercare per scrivere il solito articolo di indignazione o se davvero tieni alla sua tanto amata Madre Terra.
E poi arrivarono i suoi indomiti cavalieri, Mimmo e Vincenzo, con quella parlata ciociara che ci misi giorni per capirla, ma che riecheggiava un certo cinema degli anni del dopoguerra che tutti abbiamo amato. 
Feci un giro del territorio con loro, mi illustrarono tutte le “zone di interesse”: discariche abusive, sversamenti nel Sacco e nei fossi affluenti che mietevano continuamente vittime nel bestiame, le innumerevoli fabbriche che emettevano “aerosol” mefitico, le fabbriche abbandonate ancora piene di sostanze tossiche che intanto disperdono in falda i propri veleni, gli abusi, gli scempi... quanti... e loro, in barba alla propria età e ai propri acciacchi, invece di passare la pensione a fare i nonni con i nipoti, passavano le giornate tra denunce, richieste di analisi, a fronteggiare le contro-denunce, le prese in giro e le ostilità di chi ha il proprio tornaconto nel mantenere uno status quo dannoso, criminale, ma sempre redditizio.
Tre nonni contro industrie, contro delinquenti di ogni genere, contro una mentalità retrograda e remissiva che a detta loro, va cambiata per il futuro, per le nuove generazioni, per la bellezza della Terra di come ci era stata data e che noi abbiamo rovinato.
Ho studiato per quasi un anno dal loro incontro. Ho recuperato atti di processi, documenti, fotografie, articoli e poi siamo partiti. 
Abbiamo vissuto con loro, con tutta la troupe (piccola per carità... non era bene dare nell'occhio) li abbiamo seguiti nelle loro ricerche, in mezzo alla follia della burocrazia degli azzeccagarbugli che ci aggrovigliano le sinapsi per non farci mai arrivare al nodo della matassa, da un ufficio ad un altro, abbiamo capito che cosa significa vivere in un'area a vocazione e storia agricola, che per gli interessi di pochi è stata trasformata in breve tempo in zona industriale, abbindolando gli abitanti con il sogno del boom economico, appestando la loro terra che fino a quel momento gli aveva dato da mangiare, portandoli ad una soglia di non ritorno, ammalandoli e rendendoli spettatori e schiavi di traffici anche poco edificanti, rifiuti, soldi, cariche politiche... ma poi non è così in tutta l'Italia?
Anagni e la Valle del Sacco sono belle come è bella tutta l'Italia. Campagna verde, natura, storia, arte.
Ma c'è sempre bisogno di un pugno di persone indomite, coraggiose e soprattutto preparate che combattano per tutti contro soprusi che andrebbero sradicati al cuore dalle istituzioni.
Letizia, Mimmo e Vincenzo, fortunatamente supportati da altri volontari del territorio e da eco-giuristi, gli avvocati di Raggio Verde, che hanno sposato la loro causa, sono un esempio che tutti noi, nel nostro piccolo, potremmo e dovremmo seguire.

Un lavoro amatissimo (e soffertissimo!) che racconta le vicende di tre eroici personaggi, che invece di godersi la pensione ed i nipoti hanno sposato la causa ambientale... sprezzanti degli ostacoli, dei pericoli e delle derisioni, quotidianamente denunciano le barbarie inflitte al proprio territorio e lottano per la difesa della salute di ognuno. Girato nella Valle del Sacco, sito di interesse nazionale, luogo tra i più problematici del nostro Paese, evidenzia gli scempi, ma anche le particolarità di un territorio che è esempio e specchio di tante altre aree d'Italia.