gli elementi da prendere in considerazione per dichiarare un sito di interesse nazionale sono la quantità e la pericolosità degli inquinanti presenti, l'impatto che essi hanno nell'ambiente circostante in termini sanitari ed ecologici, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Uno dei siti di interesse nazionale più complessi, dalla storia tra le più travagliate, nonché dei più estesi è quello della Valle del Sacco, che si estende tra le province di Roma e Frosinone. L'emergenza socio-sanitari scoppiò in quest'area nel 2005, dopo il ritrovamento di numerosi capi di bestiame morti in un affluente del fiume Sacco. Nel sangue e nel latte di questi bovini fu trovata una molecola altamente tossica, il beta-esaclorocicloesano, contenuto in un pesticida che veniva prodotto dalla SNIA-BPD di Colleferro. Questa sostanza venne sversata per decenni nei canali di scolo del comparto industriale, defluirono così nel fiume che la propagò nei campi adiacenti dove i contadini coltivavano e allevavano animali. In base alle analisi eseguite, il 50% della popolazione monitorata è contaminata e non esistendo una letteratura esauriente in proposito, essa stessa sta facendo da campione per la comunità scientifica.

14 aprile 2015

Il web-documentario è stato prodotto da Ecosin, un progetto non-profit di etica socio-ambientale a cura di Morgana Production

Ideazione e regia di Chiara Bellini

Produzione a cura di Francesco Scura

Musiche originali a cura di Valerio C. Faggioni

Fotografia e riprese di Luca Gennari, Giuseppe Petitto e Chiara Bellini

Montaggio di Diego Busà

Aiuto regia a cura di Isabella Cirillo

Con la partecipazione di: Alberto Valleriani (presidente di Retuvasa - Rete per la Tutela della Valle del Sacco), Salvatore Spina (Ufficio commissariale per la Valle del Sacco) e Orlando Villoni (Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma).

MORGANA PRODUCTION S.R.L.