La Laura Bassi è arrivata a Christchurch

La nave oceanografica Laura Bassi ha finalmente raggiunto il porto di Lyttelton, a Christchurch, in Nuova Zelanda, dopo essere partita da Ravenna a metà novembre.

 

70 metri per 12, circa 7 di profondità e 5.600 tonnellate di peso, una balena di metallo che ospiterà 24 persone di equipaggio e 34 ricercatori tutti italiani, a cui si aggiungono i due giornalisti di Morgana Production, i nostri Stefano Valentino e Lorenzo Pallotta.

Al porto ci aspettano per la diretta Franco Coren, il direttore dell'O.G.S., e il capo-spedizione Riccardo Scipinotti dell'E.N.E.A.

Le leggi del mare

In un mese e mezzo di navigazione la Laura Bassi ha già vissuto diverse avventure, la più importante, sicuramente il salvataggio di 92 migranti nell'Adriatico: come ci ricorda Franco Coren, è una legge del mare salvare le persone in difficoltà incontrate durante la navigazione, pertanto, quando è stato ricevuto il messaggio da Search and rescue della zona greca, che avvertiva della presenza di un natante di 15 metri, l'obiettivo è stato di prestare aiuto.

Non è stato facile: una barca a vela di 15 metri con 92 persone a bordo, alla deriva da circa una settimana, è un'immagine impressionante; dapprima hanno cercato di trainare il natante, ma il mare non lo permetteva, pertanto il comandante ha deciso di portare a bordo tutte le persone, anche questa operazione è stata complicata, perché una nave oceanografica non è progettata per operazioni del genere, ma grazie al lavoro di tutto l'equipaggio, i 92 tra donne, uomini e bambini sono stati portati tutti a bordo, soccorsi, scaldati e rifocillati, i bambini accuditi e sistemati nelle cabine, prima di accompagnarli al porto di Kalamata che era stato indicato nella rotta.

Poi c'è stato un problema con l'approvvigionamento del carburante, fatto che ha rallentato l'arrivo in Nuova Zelanda, dal 29 dicembre al 2 gennaio, quindi tutto il lavoro di ricerca partirà con due o tre giorni di ritardo.

Ma questi sono imprevisti che chi viaggia per mare conosce bene e sa affrontare con prontezza.

La nave oceanografica

Questa splendida rompighiaccio, gioiello di tecnologia, è alla sua quarta missione, la prima è stata nel 2019, appena acquistata, ma viene ancora “attrezzata”, continuamente arricchita di strumentazioni e ambienti dedicati, nel 2023 è prevista la costruzione di un'ultima sala di ricerca, che permetterà di calare in mare le apparecchiature in totale sicurezza e a una temperatura adeguata, non solo dall'esterno come avviene adesso.

La Laura Bassi è sicuramente tra le prime navi oceanografiche in termini di performance, innanzi tutto non sono molte al mondo le imbarcazioni che hanno le sue stesse funzioni: cargo, rompighiaccio, ricerca scientifica, laboratori a bordo, in continuo ammodernamento per permettere ai ricercatori di essere sempre all'avanguardia; in questa missione saranno a bordo, insieme agli altri scienziati, dei cartografi che, grazie agli strumenti messi a disposizione, potranno redigere delle mappe batimetriche, ossia dei fondali marini, inoltre, per la prima volta, grazie a dei frigoriferi che raggiungono una temperatura fino a -80°, potranno essere portati in Europa dei campioni di ghiaccio che hanno tra il milione e il milione e mezzo di anni, così da poter fotografare l'andamento del cambiamento del clima.

Sicuramente siamo di fronte all'eccellenza della ricerca climatologica mondiale.

 

Chiara Bellini '23

 

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