Gli stati generali dell'animazione e la ridente cittadina di Zootropolis (che chissà poi cosa aveva da ridere)

animazione cinema finanziamenti zootropolis Mar 12, 2016
Tavola rotonda "Gli stati generali dell'animazione"

"L'animazione è un linguaggio più che un genere: ha grandi potenzialità ma su alcune questioni, come l'internazionalizzazione, occorre iniziare a spingere di più", afferma Maurizio Forestieri.

 

E un passo avanti verso una nuova prospettiva per il cinema d'animazione italiano è quello che possiamo sintetizzare dell'incontro avvenuto il primo marzo presso la sede dell'A.N.I.C.A.

Incontro importante che ha avuto come obiettivo principale lo sviluppo del cinema nel suo complesso, con un'attenzione particolare in questo caso per l'animazione d'autore tutta italiana, che negli anni scorsi non ha mai avuto quel lustro e interesse generale che effettivamente meriterebbero.

In questo caso abbiamo avuto in Italia una netta distinzione tra cinema d'animazione e non, come a voler distinguere in due classi differenti qualcosa che in fondo non ha affatto differenze, questo è ampiamente dimostrato con molti lungometraggi di successo d'oltreoceano come altri di stampo europeo, manca una volontà essenziale e quest'apparente diversità di genere ha relegato il cinema d'animazione nei (metaforici) angoli bui delle sale cinematografiche, ma è tempo di rinascita e i presupposti sono stati ben evidenziati in questo incontro.

Gli stati generali

Quello che l'evento "Gli stati generali dell'animazione 2016" ha posto in evidenza è proprio quest'aspetto di "classe", ponendo la questione su un fattore determinante per il futuro dell'animazione, in altre parole la presa d'atto che questo genere cinematografico, al pari degli altri, ha bisogno di sostegno e supporto da parte delle  istituzioni: un sostegno attivo, orientato e mirato in direzione di parole (troppo spesso utilizzate e svuotate di significato) come efficienza e competitività.

Mauro Roffi, su Mille Canali, riepiloga più di un elemento che, anche solo numericamente, dà il senso dell'intero comparto: ottanta aziende, tremila addetti e un fatturato annuo di oltre cento milioni di euro.

Attività (e fatturato) capaci di generare investimenti sul territorio nazionale per settanta milioni di euro.
E ancora: pur con ventidue canali per bambini e ragazzi, solo l'11% della programmazione è di produzione italiana (mentre in Francia la produzione nazionale occupa il 42%).

E allora il punto cruciale per lo sviluppo del cinema d'animazione è la possibilità di accesso ai fondi per il finanziamento di nuovi progetti, in altre parole non è accettabile che ci siano fondi a senso unico, a tal proposito la presenza della Presidente di I.F.C. - Italian Film Commissions, Stefania Ippoliti, ha rilevato l'importanza di questi organismi che possono offrire un valido e concreto supporto per lo sviluppo di sinergie al fine di trovare i mezzi necessari al finanziamento di nuovi progetti cinematografici.

Uniti insomma per uno scopo comune volto allo sviluppo del settore, "fare sistema" ha sottolineato Ippoliti, quindi uniti e non divisi in sottoclassi, come una differenza di genere che oltre ad essere poco democratica, oggi è più che mai anacronistica.

Il divertimento è una cosa seria

Nessuna diversità, "Zootropolis" insegna.

Volendo rimanere in tema e trovare una similitudine, il parallelo dell'ultima opera d'animazione firmata Disney sembra proprio quello più calzante, un mondo abitato solo da animali dove non esistono differenze di classe e di genere, dove gli animali feroci convivono con tutti gli altri pacificamente, (più o meno) armoniosamente, e senza alcuna discriminazione perché tutti hanno gli stessi diritti e possibilità.

Ecco, questo film d'animazione magistralmente realizzato, tocca molti temi sensibili e contemporanei, la protagonista Judy, una coniglietta che indossa la divisa da poliziotta, in una serie di avventure e disavventure, ci mostrerà le analogie di una società divisa tra popolo subalterno ed élite, nonché l'accettazione di una condizione che va oltre l'individuo e la sua essenza, relegandolo semplicemente a un ruolo di commistione sociale utile, privandolo della sua naturale condizione di "essere".

Se le regole non sono uguali per tutti

E la riflessione si può declinare attraverso innumerevoli punti di vista, in questo caso ne abbiamo fatto un piccolo parallelo per porre l'accento su questa situazione alquanto anomala e tutta italiana, con l'auspicio che le cose cambino come prospettato il primo marzo, magari la prossima coniglietta poliziotta potrebbe essere italiana!

E, nell'attesa, torniamo in Italia associandoci alla dichiarazione di Agnese Fontana, Presidente di Doc/it: "Abbiamo un sogno da animare: contribuire a creare un futuro in cui il produttore indipendente italiano si affacci al mercato con pari opportunità rispetto ai colleghi europei, scoprendo che nel nostro paese è cambiato qualcosa: vengono rispettate le quote di investimento e di programmazione".

 

Francesco Scura '16

 

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