Quando le strade si incontrano

ambiente antartide chiara bellini covid francesco scura lorenzo pallotta stefano valentino Jan 18, 2023
Cambiamento climatico

Verso la fine del 2019, proprio mentre noi cercavamo un nuovo ufficio e il Covid si muoveva sottotraccia nel mondo, avevamo ricominciato a lavorare in sinergia con il giornalista Stefano Valentino su un progetto bellissimo, ma che per grandiosità e complessità avrebbe forse fatto desistere chiunque altro.

 

Chiunque altro, ma non noi e il giornalista Stefano Valentino, anche se nella qualifica di giornalista ho sempre sentito l’assenza di quel tutto che ormai contraddistingue ogni lavoro della contemporaneità, quel tutto in cui la propria faticatissima specializzazione vale quanto la versatilità, la capacità di adattamento e una costante, sovrumana flessibilità.

Quindi, mentre il Covid si muoveva liberamente alle nostre spalle, Stefano Valentino (il giornalista-autore-manager-videomaker-ambientalista) proponeva a Chiara Bellini (la regista-autrice-montatrice-operatrice-webmaster-attivista-psicologa-tanatologa) e a me (il producer-amministratore-distributore-fundraiser-tuttofare-che-salta-balla-e-porta-la-croce) la possibilità di associarci a una missione scientifica italiana che sarebbe partita pochi mesi più tardi per l’Antartide: missione scientifica che univa idealmente le ambizioni e le strategie di comunicazione socio-ambientali di noi tutti.

Il progetto iniziale

È stato emozionante partecipare in prima persona alla costruzione della prima versione del progetto, vedendo comporre davanti a me il puzzle della rete di enti scientifici, dipartimenti universitari e partner istituzionali che, insieme, intrecciavano competenze e disponibilità al fine di un racconto corale di passione e rigore scientifico.

Tra il lavoro dietro le quinte e i contatti istituzionali, anche approfittando di una precedente partecipazione di Stefano Valentino, nel 2016, a un’analoga missione di ricerca sempre in Antartide, realizziamo un teaser epico e intriso di pathos professionale che non fa che amplificare la carica di entusiasmo su un progetto al limite dell’impossibile.

È ormai prossima la fine del 2019 e, in una serie di appuntamenti formali tra la commissione del P.N.R.A. - Programma Nazionale per le Ricerche in Antartide e il Ministero dell’istruzione (anzi, all’ancor più formale Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca), prendiamo sempre più confidenza con un lavoro i cui contorni sembrano sempre più netti e definiti.

È quindi l’inizio del 2020, e seguiamo i vari telegiornali come sempre da quando siamo piccoli: il mondo sembra andare avanti come al solito, e tra le nostre preoccupazioni principali ci sono giusto l’allestimento tecnico in linea con le temperature antartiche e una panoramica sull’abbigliamento migliore per la potenziale futura mini-troupe che partirà, ma per il resto rimaniamo tutti ingenuamente convinti, nella nostra costante trasversale versatilità, che ormai la strada sia tracciata e agevolmente in discesa.

Poi invece il Covid deflagra, le scuole chiudono per pochi giorni, poi per una settimana, fino a che non riaprono più: e le scuole sono solo l’inizio, tutto viene stravolto, in un clima crescente di incertezza, paura e incapacità anche solo di percepire una via d’uscita.

Nell’arco di pochi mesi si ferma tutto, il mondo intero sembra calato in una dimensione di tragica sospensione.
E, con il mondo, anche tutto il nostro lavoro.

Ma non solo, in un contesto globale completamente sospeso come quello dei primi mesi della pandemia, una serie di accordi internazionali determinano la protezione dell’Antartide come zona Covid-free, evitando pertanto qualsiasi iniziativa o attività scientifica pur già programmata.
Come per esempio la nostra.

Nuovamente al lavoro con la stessa squadra

Passano di fatto altri due anni, il Covid c’è ancora proprio come l’Antartide, e siamo ancora con Stefano Valentino, ma con alcune carte in più da giocare: c’è una nuova nave oceanografica, siamo partiti per l’Antartide e a Stefano Valentino si è aggiunto Lorenzo Pallotta, un’altra figura che della contemporaneità sta facendo virtù.

L’ultimo lavoro tramite Storymap, un racconto multimediale aggiornato in tempo reale, esemplifica tutta la complessa bellezza di questo percorso in divenire: le immagini parlano da sole, le didascalie si fanno racconto, la speranza di un futuro sostenibile assume una consistenza concreta proprio sulla base di una narrazione della conoscenza reale, sperimentata, scientifica.

E ancora: oggi, dall’Antartide, vedere Stefano Valentino nelle dirette televisive, ascoltarlo nei programmi radiofonici e leggerlo negli aggiornamenti on line restituisce in pieno la soddisfazione di aver tutti creduto, in egual misura, in quel lontano, apparentemente irrealizzabile, progetto iniziale dall’improbabile titolo hollywoodiano "Missione Antartide".

Racconterò in un’altra occasione la serratissima preparazione (quella reale, stavolta) che ha permesso a tutti noi di Morgana Production di non tradire le aspettative di pochi anni prima, senza considerare il nuovo ufficio che non abbiamo mai più trovato.

 

Francesco Scura '23

 

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